Ti capisco, ci sono passato. La depressione ti impedisce di provare qualsiasi emozione positiva, divora qualunque cosa finché non rimane più nulla. Mentalmente, è come essere al centro di un labirinto, ogni pensiero ne genera altri mille, strade da percorrere ma che non portano da nessuna parte se non a smarrirti ancora di più. Gli anni passano e la tua personalità arrugginisce, si deteriora sempre di più finché non rimane solo un ammasso di ferraglia che ricorda solo vagamente la sua forma originale.
Io ho una casa, un lavoro, i miei genitori, un po' di soldi, sicuramente c'è chi sta peggio... Ma non ho alcuna soddisfazione, alcuno stimolo, alcuna voglia di vivere. Vivo in modalità pilota automatico. Mi sveglio, vado al lavoro, parlo, interagisco, ma è tutto automatico, non sink io, sono le routine preprogrammate di un automa. Ci riesco grazie a tutte le pillole che prendo. Mi permettono di alzarmi dal letto, e di "funzionare" come ci si aspetta da un membro della società, ma ben poco altro.
Non provo nulla, se non delusione, rimorso e odio.
Delusione in tutto quello che vedo e che faccio, nulla riesce a raggiungere le mie già pressoché inesistenti aspettative. Non mi aspettavo nulla e sono comunque rimasto deluso, diceva un meme.
Rimorso per tutte le occasioni sprecate, le promesse non mantenute, i sogni irrealizzati. Una sequenza infinita di fallimenti, non ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che qualcosa sia andato per il verso giusto. Per me nulla va bene, nel migliore dei casi, non è scaduta nessuna catastrofe.
Odio verso il genere umano, verso la loro stupidità, la loro ignoranza, la loro inutilità. Parassiti, esseri immondi, mi infastidiscono profondamente, provo disprezzo per ogni loro gesto, disgusto per le loro forme e i loro corpi, il loro odore mi nausea, i loro suoni mi fanno ribrezzo, le loro facce soddisfatte mi provocano una reazione quasi allergica, i loro discorsi mi urtano fisicamente.
Ovviamente non tutti, ovviamente questo è un sintomo della mia malattia mentale, del mio lento declino fisico e psichico. Li odio perché non sono come loro, perché non mi capiscono, non vogliono capire. Stanno dieci ore al giorno a guardare video di balletti dementi sui social, ma neanche un minuto ad informarsi sul perché una persona con la quale hanno passato anni della loro vita sta soffrendo. Si sborrano nelle mutande a comando come cani di Pavlov al suono della notifica, ma non una reazione quando una persona che ha fatto così tanto per loro chiede esplicitamente aiuto. Accorrono a guardare e incitare undici miliardari che corrono dietro a una sfera piena d'aria, ma quando una persona che è sempre stata disponibile per loro ha bisogno, c'è sempre una scusa pronta. Ma non è colpa loro, loro non possono capire, sarebbe come spiegare i colori a un cieco, diceva qualcuno; né mia, perché non ho scelto io di avere la depressione, non è colpa di nessuno alla fine, devo prendere le pillole, e andare avanti, un passo alla volta... Ma per quanto tempo ancora? Le pillole non fanno più effetto, sono partito con una, e ora sono già a tre. Tra un altro anno saremo a sei pillole al giorno, e per cosa? Per mantenere in funzione il pilota automatico cosicché io possa andare al lavoro, pagare le tasse, andare a dormire e ricominciare il giorno dopo? Sempre più vecchio, sempre più stanco, sempre più pieno di odio e rancore, in un mondo che va sempre più in rovina e in cui l'umanità è sempre più stupida e inutile, e la tecnologia sempre più intelligente e invasiva. Sempre da solo, senza letteralmente nessuno che mi aiuti o mi stia a sentire, al punto che ci ho totalmente rinunciato, anzi quando qualcuno si avvicina troppo lo allontano io, è più facile. Non ci vuole niente infatti, sono l'ombra di me stesso, un tempo ero intelligente e simpatico, ora sono stupido e odioso, mi riesce molto facile allontanare le persone. Ma non lo faccio, perché la mia maschera è diventata la mia vera faccia ora, l'autopilota la mia vera personalità, quindi non posso neanche essere cattivo, non lo sono mai stato e l'autopilota non può imitare qualcosa che non era parte dell'originale.
Io sono stufo, sinceramente. Ho tutto pronto, sono anni che ho l'SN che mi chiama. Onestamente non so che cazzo mi stia trattenendo. Forse sono ancora troppo comodo, mi piace stare qui bello comodo in casa mia a scrivere questi deliri. E poi domani devo andare al lavoro, le tasse non si pagano da sole.
Insomma, ho leggermente perso il filo del discorso. Hai presente la storia del labirinto che ho scritto all'inizio? Ecco, esatto.
Quello che volevo dirti, comunque, è che ti capisco.